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Totò Schillaci, i funerali nella Cattedrale di Palermo

Dall'Italia e dal MondoTotò Schillaci, i funerali nella Cattedrale di Palermo

(Adnkronos) – Un lungo applauso ha accolto l’ingresso in una Cattedrale di Palermo gremita del feretro di Totò Schillaci, il bomber di Italia ’90 morto due giorni fa all’ospedale Civico, dopo una lunga malattia.  

In tanti non hanno voluto rinunciare a dare l’ultimo saluto all’eroe delle Notti magiche. Tifosi ma anche semplici cittadini, visibilmente commossi, alcuni in lacrime per testimoniare l’amore non solo di Palermo all’ex attaccante azzurro. “Ciao Totò, figlio di Palermo”, si legge su uno striscione della Curva nord. Migliaia le persone, presenti in chiesa, mentre gran parte di chi ha voluto salutarlo per l’ultima volta è rimasto fuori, oltre le transenne.  

“Totò Schillaci è rimasto uno di noi, semplice, umile” ha detto l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, prima impartire la benedizione al feretro. Per tutta la sua esistenza terrena ha fatto memoria delle sue origini e ha pensato alla sua vita come un dono per liberare i nostri giovani da chi ancora oggi li vuole schiavi. È stato in mezzo ai ragazzi e io lo voglio ringraziare per questa sua grande opera: stare nella strada con i giovani, un corpo donato perché loro potessero avere una vita libera”. “Anche Totò Schillaci come don Puglisi ci dice che se ognuno fa qualcosa questa città la possiamo cambiare. La dobbiamo cambiare”, ha concluso il presule. Parole a cui è seguito un lungo applauso. 

“Totò insieme a tanti altri eroi, conosciuti e non, rappresentano il volto onesto, pulito e sognatore di una terra che troppo spesso è associata a personaggi della malavita, ma Palermo non è solo malavita, c’è tanto bene, tanta gente onesta, e oggi, ancora una volta, possiamo sfatare questa etichetta grazie a te Totò, grazie al tuo coraggio, alla tua determinazione, alla tua voglia di farcela, al tuo tocco magico” ha detto il parroco della cattedrale di Palermo, Filippo Sarullo, nell’omelia per i funerali di Totò Schillaci. “Grazie perché da lassù continuerai a guardare alla tua Palermo – ha aggiunto – e continuerai a ispirare tanti giovani di oggi e di domani a seguire il tuo esempio per aderire alla via del bene, a seguire i sogni che possono diventare realtà, a vivere ancora notti magiche di amore e di bene, guardando a quella porta alla quale indirizzare il pallone e l’essenza della vita, facendo tesoro di quanto Totò ci ha trasmesso, per continuare a vivere, come da lui fatto, i valori dello sport e della maturità umana, attenendosi ai confini del campo della vita, oltre i quali nella vita non si può andare oltre. Le regole del calcio, come di ogni altro sport, ci insegnano a saper vincere e a saper perdere. Imparare questo e attuarlo nella vita è il miglior insegnamento di vita che oggi Totò vuole consegnare a tutti noi perché nella sua scuola calcio ha continuato a educare attraverso lo sport. Ha certamente insegnato che la vera forza di uno sportivo, di una persona autentica e matura non è quella di sentirsi invincibili ma la capacità di rialzarsi”. 

 

“Totò era uno che univa e non divideva, è stato un eroe per tutti noi: in quel Mondiale del 1990 ci stava regalando un sogno. A me piace ricordarlo per l’animo buono che aveva” dice Beppe Bergomi, capitano della Nazionale del 1990 e compagno di squadra di Totò Schillaci a Palermo per partecipare alle esequie dell’eroe delle Notti magiche. “Tra noi c’era un’amicizia profonda, era una di quelle persone con cui ti trovi bene anche quando la incontri di nuovo a distanza di tempo”, ha aggiunto. 

 

Il calcio italiano si stringe attorno alla famiglia di Totò e alla città di Palermo che oggi piange uno dei suoi simboli più autentici e più amati. “Schillaci rimarrà per sempre una leggenda Azzurra e lo ricorderemo anche in occasione della prossima gara della Nazionale a Roma (Italia-Belgio il 10 ottobre, ndr.), nello stadio che lo ha reso eroe delle ‘Notti Magiche'” dice il presidente della Figc, Gabriele Gravina, a Palermo per rendere omaggio all’eroe di Italia ’90. In una Cattedrale gremita per l’ultimo saluto all’ex bomber della Nazionale c’erano anche il presidente del club rosanero Dario Mirri, l’ex presidente federale Antonio Matarrese. 

E poi i suoi ex compagni in Azzurro Beppe Bergomi e Giuseppe Giannini, i calciatori del Palermo Matteo Brunori, Francesco Di Mariano (nipote di Totò Schillaci) e Jacopo Segre, il direttore sportivo Morgan De Sanctis e il suo vice Giulio Migliaccio.  

 

Al suo arrivo in Cattedrale la salma è stata portata proprio davanti ai tifosi della Curva nord che sul sagrato del Duomo avevano srotolato un lungo cartellone con su scritto: ‘Ciao Totò, figlio di Palermo”. “Per sempre con noi” hanno urlato i tifosi te gli applausi. Sulla bara una foto che ritra l’eroe delle Notti magiche, la maglia numero 19 della Nazionale e le sciarpe di Messina, della curva nord del Palermo. Tra gli sportivi che hanno voluto essere presenti per l’ultimo addio Gabriele Gravina, presidente Figc; il presidente del Palermo, Dario Mirri; e alcuni calciatori rosanero come Francesco Di Mariano (nipote di Schillaci), Matteo Brunori e Jacopo Segre insieme al direttore sportivo Morgan De Sanctis e al suo vice Giulio Migliaccio. 

 

“Totò Schillaci è stato un uomo che ha segnato profondamente il cuore e l’anima di questa città”. A dirlo è l’assessore alle Attività produttive della Regione siciliana, Edy Tamajo, che oggi ha preso parte con “grande commozione e sincero dolore” ai funerali celebrati in Cattedrale, a Palermo, “insieme a coloro che, come me, hanno avuto la fortuna di conoscere l’uomo oltre che l’atleta”. Per l’esponente della Giunta Schifani “Totò non è stato solo un campione di calcio, ma un figlio autentico delle nostre borgate, un simbolo di umiltà, dedizione e genuinità. Attraverso la sua carriera e il suo legame con Palermo, ha saputo incarnare il sogno di tanti giovani di questa città, dimostrando che, con passione e impegno, ogni traguardo è raggiungibile”.  

“La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile – aggiunge Tamajo -, ma il suo esempio continuerà a vivere attraverso i ricordi e l’ispirazione che ha dato a tutti noi. Palermo gli deve tanto, e io stesso gli devo molto come amico e come punto di riferimento. Totò era un uomo umile, sincero, e rimarrà per sempre un eroe per questa città. Schillaci non è stato solo un calciatore che ha fatto sognare l’Italia, ma un uomo che ha mantenuto saldo il legame con le sue origini, rimanendo sempre vicino alla sua terra, ai suoi amici e alla sua famiglia. Alla famiglia Schillaci va il mio più profondo cordoglio e la mia vicinanza in questo momento di grande dolore”, conclude l’assessore. 

 

Sarà destinata al ripristino di un’area nel territorio parrocchiale dove sono presenti spazi per gioco, due campetti, un salone teatro e ambienti per attività di doposcuola e ludiche la raccolta delle offerte fatta durante i funerali in Cattedrale di Palermo dell’ex bomber di Italia ‘90, Totò Schillaci, morto dopo una lunga malattia. “Nel territorio è uno spazio prezioso dove intrattenere bambini, ragazzi e giovani – ha detto il parroco della Cattedrale, Filippo Sarullo, in occasione delle esequie -. La finalità è sottrarli alla strada, visto che il territorio non offre nessuno spazio, per dare loro la possibilità di uno luogo sicuro dove studiare, giocare e crescere insieme. Ristrutturata l’area, uno dei due campetti sarà intitolato a Totò Schillaci”. 

 

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