ROMA – Né il governo, né la popolazione, né le fazioni, né i partiti dell’Iraq devono interferire in alcun modo nelle vicende interne della Siria: lo ha riferito l’imam e politico sciita Moqtada al-Sadr, con un messaggio diffuso sulle reti sociali.
Nella comunicazione, il dirigente ha anche criticato “chi lo ha già fatto”, un riferimento a gruppi che godrebbero del supporto dell’Iran, una delle potenze di riferimento nell’area.
Nonostante anni di guerra civile, a Damasco resta al potere dal 2000 il presidente Bashar Al Assad, appartenente alla comunità alauita, una minoranza sciita. Il suo governo è però minacciato dall’offensiva dei ribelli di Hayat Tahrir al-Sham (Htm), formazione di matrice sunnita che beneficerebbe di buoni rapporti con la Turchia, avanzata proprio ieri nella città di Hama.
Oggi nella capitale irachena Baghdad è atteso il ministro degli Esteri della Siria, Bassam al-Sabbagh. Previsto anche un incontro con il capo del governo locale, Mohammed Shia Al Sudani. Al-Sadr guidò la milizia nota come Esercito al-Mahdi, che nel 2003 si battè contro l’invasione americana.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it