(Foto credits: Ocha)
ROMA – Il governo dell’Angola si è proposto come mediatore per negoziare un cessate il fuoco nell’est della Repubblica democratica del Congo. Qui, tra le province di Nord Kivu e Sud Kivu, i ribelli del Mouvement 23 Mars (M23) hanno preso il controllo di varie località tra cui Goma e Bukavu, i capoluoghi e principali città dell’area, sostenendo da gennaio duri combattimenti contro l’esercito congolese. Ad affiancare i ribelli ci sarebbe anche il Ruanda, così come accusano le autorità di Kinshasa. Kigali tuttavia nega ogni sostegno. Stando ai media africani che riportano la notizia, il governo congolese non ha ancora replicato alla proposta, mentre un portavoce dei ribelli, accogliendola con entusiasmo, ha commentato: “Si tratta di una vittoria della ragione”. A fine 2024, prima che l’M23 lanciasse l’offensiva che ha portato alla caduta di diverse città e villaggi, l’Angola aveva già provato a mediare un accordo tra il Congo e il Ruanda, senza successo.
COSA STA ACCADENDO NELLE PROVINCE DEL KIVU
Intanto, proseguono le violenze in alcune aree dell’est. A Goma, come riporta Africa News, gli attacchi agli ospedali e l’insicurezza generale hanno provocato la fuga di molti pazienti, tra cui persone affette dal vaiolo delle scimmie, mentre i combattimenti stanno rallentando le forniture mediche tra cui quelle di vaccini. Secondo il Centro africano per il controllo e la prevenzione delle malattie, più di 600 pazienti affetti da Mpox sono fuggiti da diversi ospedali, mentre dati della scorsa settimana mostrano un aumentato dei casi del 31%, portando il totale a quasi 16.255. A Bukavu invece, la situazione starebbe tornando alla normalità, al punto che gli studenti hanno ripreso a frequentare le lezioni presso l’università locale, dopo quasi due mesi di sospensione dovuta ai combattimenti.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it