ROMA – L’Africa come nuovo attore dello scacchiere globale, protagonista dei mutati equilibri internazionali grazie a un rinnovato rapporto con i Paesi del G7. È il messaggio arrivato dalla 22esima riunione dei presidenti delle Camere basse dei Paesi del G7, che si è svolta a Verona dal 5 al 7 settembre.
In questa sede lo sviluppo del continente e del Mediterraneo allargato è stato considerato come “una priorità” nella dichiarazione finale. A rimarcare questa cambio di paradigma ci sono le parole del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che ha presieduto il summit: “In una prospettiva futura, il continente africano rappresenta il più sfidante banco di prova per l’affermazione di un nuovo modello di sviluppo, non più eterodiretto, ma fondato sul principio della responsabilità diretta dei paesi interessati: un principio che può a sua volta consolidarsi solo se i Paesi interessati procedono più speditamente lungo la strada dell’integrazione regionale, a cominciare dalla promozione di aree di libero scambio”.
Proprio per questo motivo al vertice del G7 di Verona ha partecipato anche Tulia Ackson, presidente dell’Assemblea nazionale della Repubblica unita di Tanzania e presidente dell’Unione interparlamentare.
Nel corso del summit, Fontana ha ribadito la necessità di “una riflessione” sul ruolo che l’Africa e il Mediterraneo allargato avranno sui futuri scenari: “L’incremento demografico e l’abbondante disponibilità di risorse naturali, se adeguatamente utilizzate, possono rendere il continente un attore strategico per le dinamiche di sviluppo futuro. È indispensabile a tal fine sviluppare con quest’area geografica una partnership strategica e paritaria”.
Anche la premier Giorgia Meloni ha rivendicato il “cambio di prospettiva” realizzato dalla presidenza italiana del G7 e ha citato “le sinergie strategiche che abbiamo instaurato tra il piano Mattei per l’Africa da parte dell’Italia, il Global Gateway dell’Unione Europea, la Partnership for Global Infrastructure and Investment G7 e i nuovi strumenti finanziari che abbiamo creato con la Banca africana di sviluppo per sostenere la crescita del continente africano. È esattamente questo l’approccio che abbiamo voluto imprimere ed è questo l’approccio con il quale l’Italia parteciperà anche al vertice dei leader del G20 di novembre e arrivo di gennaio. L’Italia insieme alle altre nazioni del G7 assicurerà la massima collaborazione possibile alla presidenza brasiliana per fare passi avanti condivisi su molti fronti”. Concetto ripreso dalla dichiarazione finale: “Uniti nella condivisione dei principi democratici, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani inalienabili, riconosciamo l’importanza di rafforzare il nostro partenariato con i Paesi dell’Africa e del Mediterraneo. L’ingresso dell’Unione africana nel G20 è un importante passo in questa direzione. Consideriamo pertanto decisivo elaborare una comune attitudine al dialogo e al confronto” al vertice dei presidenti di Parlamento del G20, che si riunirà a Brasilia a novembre, “al fine di contribuire ad accompagnare i Paesi dell’Africa e del Mediterraneo allargato nel loro impegno per lo sviluppo”.
Per concretizzare il raggiungimento di questi obiettivi, la dichiarazione ha rimarcato che “è di fondamentale importanza un coordinamento politico tra i Paesi del G7”, dando seguito alle “priorità dello sviluppo identificate dai nostri partner africani e mediterranei e le loro organizzazioni regionali”. In particolare, è stata richiamata la necessità di mettere “al centro ‘l’approccio orientato al campo’, in cui i piani sono redatti e attuati sulla base delle esigenze della popolazione dei Paesi, così come dei diversi ambienti in cui si trovano”.
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