giovedì, 10 Ottobre , 24

Esplosioni cercapersone Hezbollah, microcariche dietro lo scoppio: l’ipotesi dell’esperto

Dall'Italia e dal MondoEsplosioni cercapersone Hezbollah, microcariche dietro lo scoppio: l'ipotesi dell'esperto

(Adnkronos) –
Mirocariche dietro l’esplosione dei cercapersone di Hezbollah in Libano e Siria. E’ l’ipotesi di Marco Camisani Calzolari, esperto di IA, docente Universitario e divulgatore scientifico, che all’Adnkronos spiega: ”Premesso che ancora non sappiamo nel dettaglio cosa sia accaduto veramente, dal punto di vista tecnico ritengo che fare esplodere una batteria a distanza sia molto improbabile. Per almeno due ragioni. Le batterie hanno tre poli, uno serve proprio per un circuito interno anti riscaldamento, che è praticamente impossibile da hackerare dall’esterno perché non è connesso a nulla. Altra ragione. E’ vero che le batterie possono esplodere per surriscaldamento, se la carica è improvvisamente alterata, ma non tutte insieme contemporaneamente”. “La probabilità -afferma dunque – è che sia stata intercettata la filiera di fornitura di quei cercapersone, che siano stati inseriti dei micro esplosivi e grazie alla modifica del software, da remoto, siano stati fatti esplodere”. 

”Se fosse la batteria le persone comuni, giustamente, potrebbero iniziare a preoccuparsi del fatto di avere in tasca un cellulare, visto che nella vita tutto può succedere. Ma per la situazione attuale della tecnologia è altamente improbabile che accada, soprattutto su numeri alti. Aggiungo, però, che sicuramente la batteria dentro il cercapersone ha contribuito ad aumentare l’effetto dell’esplosione perché prende fuoco”.  

Potrebbe interessarti

Check out other tags:

Articoli Popolari