Rischio polarizzazione delle imprese agricole
Roma, 12 mar. (askanews) – “Con il voto sulla direttiva emissioni industriali l’Unione Europea ha perso l’ennesima occasione di invertire la rotta, abbandonando le follie di un estremismo green che rischia di far chiudere migliaia di allevamenti, stretti tra una burocrazia sempre più asfissiante e la concorrenza sleale dall’estero”. E’ il primo commento del presidente della Coldiretti Ettore Prandini dopo la decisione degli europarlamentari riuniti a Strasburgo di votare l’accordo di trilogo senza emendamenti, quindi confermando l’inasprimento dei criteri per ottenere l’autorizzazione di impatto ambientale per le aziende avicole e suinicole. Resta, invece, l’esclusione delle stalle bovine dalla direttiva, anche se la Commissione potrebbe rivalutare la cosa nel 2026.
“Non ci fermeremo – aggiunge Prandini – e chiederemo di intervenire al nuovo Parlamento per correggere quelle scelte che penalizzano gli agricoltori italiani ed europei”.
Ad essere colpiti saranno numerosi allevamenti di suini e di pollame di medie e piccole dimensioni, spiega Coldiretti, secondo cui “sopravviveranno soprattutto le aziende di grandi o grandissime dimensioni, continuando quel processo di polarizzazione delle imprese agricole contrario agli obiettivi della Commissione europea e non positivo per la tenuta del tessuto rurale italiano e, più in generale, europeo”.
Penalizzate tra l’altro le aziende suinicole coinvolte nelle produzioni a Denominazione di origine protetta (Dop) assoggettate ai nuovi oneri, mettendo a rischio un comparto chiave dell’economia agroalimentare, turistica e dell’export italiani.
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