Solo il 4% delle piccole imprese possiede una polizza contro i rischi climatici
“Il cambiamento climatico rappresenta una sfida significativa. Stiamo vivendo disastri naturali sempre più estremi, frequenti e distruttivi, che mettono a rischio un numero crescente di persone e proprietà. Nel 2023, il settore assicurativo ha pagato circa 100 mld di euro in tutto il mondo per danni legati ai disastri naturali”. Lo ha sottolineato la presidente dell’Ania, Bianca Maria Farina, all’assemblea annuale dell’Associazione Ania.
“In Italia, le perdite assicurate record hanno superato i 6 miliardi di euro, di cui 5,5 miliardi di euro per disastri atmosferici e 800 milioni di euro per alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana”, ha detto Farina.
“L’Eiopa stima inoltre che solo il 25% di tutte le perdite legate ai disastri climatici siano assicurati in Europa. C’è un’inevitabile necessità di aumentare il livello di protezione, l’Europa potrebbe, fare la sua parte, sviluppando un nuovo approccio su come gestire collettivamente questi rischi con i diversi stakeholder”.
“Questo tema, ha proseguito la presidente dell’Ania, è particolarmente attuale in Italia: solo il 6% delle case è assicurato contro i rischi di terremoti e alluvioni, e solo il 4% delle piccole e medie imprese è assicurato contro questi rischi”.
“In questo contesto, sicuramente importanti sono stati gli sforzi del Governo volti a introdurre una copertura obbligatoria in caso di calamità per tutte le imprese, con l’obiettivo di ridurre le disparità di copertura assicurativa all’interno del Paese”, ha aggiunto Farina.
Ciro Di Pietro
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